Il cacciator del bosco
mentre alla caccia andava
trovò una pastorella graziosa e bella
che il cacciatore s’innamorò.
Il cacciator del bosco
mentre alla caccia andava
trovò una pastorella graziosa e bella
che il cacciatore s’innamorò.
La prese per le mani
e la portò a sedere
dal gusto da piacere e dal godere
la pastorella s’addormentò.
Mente quella dormiva
il cacciatore vegliava,
pregava gli uccelletti che non cantassero
perchè la bella potesse dormir.
Quando la bella fu svegliata
il cacciatore non c’era
vile d’un traditore , d’un malfattore
anche nel sonno mi vieni a tradir.
Non sono un traditore,
nemmeno un malfattore,
son figlio d’un signore,
d’un gran signore
io te lo giurò ti sposerò
Questo è uno di quei brani, non propriemante salentini.
Molto diffusa nell’Italia centro-settentrionale,riporta il tema della pastorella sedotta da un cavaliere, che ebbe notevole popolarità fin dal XII secolo. In questo caso la figura del cavaliere è sostituita da quella di un cacciatore. Si vede già che questo non è un tema solito per i nostri canti.
In realtà molti di questi canti sono stati portati nel salento nei periodi di guerra quando, soldati provenienti da tutte le parti d’Italia sin incotravano e si scambiavano avventure, racconti, canti.
Il cacciator del bosco è uno di questi.
Questo è un brano abbastanza conosciuto, ma non è molto riproposto.